Il caffè turco è una bevanda di caffè risalente ai tempi dell’Impero Ottomano. Nato nel sedicesimo secolo nello Yemen si diffuse velocemente in tutto il Medio Oriente, affermandosi come una delle bevande .
Chiamata anche “Turk Kahvesi” oltre ad essere considerata una bevanda, il caffè turco fa parte della cultura turca, non a caso, l’Unesco ha iscritto il caffè’ turco, sulla lista dei beni immateriali che appartengono al patrimonio di tutta l’umanità riconoscendolo a livello mondiale per qualità intrinseche e tradizione iconografica.
A questa antica e popolare bevanda le è stato dedicato un museo, il primo, nel febbraio del 2012.
All’interno di tale istituzione creata ad Istanbul presso il Museo delle arti turche e islamiche viene insegnato come prepararla permettendo quindi ai visitatori di apprendere tutti i segreti per una buona e corretta preparazione.
Come si prepara il caffè turco?
Indice articolo
Il termine”caffè alla turca” indica differenti, se pur di poco, e numerosi metodi di preparare tale bevanda. Preparare un buon caffè turco richiede pazienza e molta attenzione e una preparazione del tutto particolare:
- Inanzitutto si utilizza il “cezve” il quale consiste in un bricco di ame od ottone costituito da un manico di media lunghezza;
- Per la preparazione del caffè, si procede versando l’acqua nel bricco e due cucchiaini di caffè, macinato finemente, per ogni tazzina da preparare e lo zucchero; una volta uniti gli ingredienti il tutto si fa bollire a fuoco basso, mescolandolo delicatamente;
- Togliete dal fuoco il “cevze” solo quando ,in seguito alla bollitura, si formerà una schiuma la quale salirà verso il collo più stretto del bricco;
- Parte della schiuma viene versata nelle tazzine, mentre il resto del caffè si versa solo a seguito di una seconda bollitura;
- Nel momento in cui ci si serve, è necessario, prima di assaporarlo, lasciare lentamente sedimentare la polvere di caffè sul fondo della tazzina. Il caffè così preparato assume una consistenza sciropposa, vera caratteristica del caffè turco.
- Inoltre, al caffè possono essere aggiunte alcune spezie come ad esempio il cardamomo.
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La Mirra
Esiste una versione particolare del caffè turco chiamata “mirra” tipica delle province del sud-est della Turchia.
Questa versione comporta la doppia tostatura dei chicchi di caffè di qualità arabica; la doppia tostatura conferisce alla bevanda un sapore più amaro e un colore più scuro.; infatti, il nome Mirra deriva dall’arabo “mir” che significa, appunto, “amaro”.
Anche in questo caso come per il tradizionale caffè turco , la miscela bolle molto a lungo nel cevze, fino a quando l’acqua non evaporerà quasi del tutto.
La “Mirra” è servita in piccole tazzine chiamate “fildžan” le quali sono di ottone o a seconda dei casi in ceramica o in bicchierini di vetro colorato.
La “Mirra” si sorseggia seguendo un rituale che consiste nel dondolare la tazzina per averne dell’altro e si tengono le dita sopra per chiuderla se sé ne è bevuto abbastanza.
Inoltre è importante iniziare con l’ospite più anziano nella stanza; in caso contrario ciò si considera irrispettoso.
Dal momento che il caffè turco è molto più denso caffè filtrato, è consuetudine non bere più di una tazza. Al fine di gustare ed assaporare a fondo l’aroma il caffè turco si può servire sempre con un bicchiere di acqua fresca.
Se ordinate il vostro caffè ricordatevi quindi di chiedere prima se lo desiderate “sade”, amaro, “az şekerli”, poco zuccherato, “orta”, medio o “şekerli”, con molto zucchero.
Ricordate sempre che, come recita un noto detto turco, “un buon caffè turco si ricorda per quarant’anni”.